Arpa

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Arpa a cornice, a pedali (322.222-5). Verso la fine del Rinascimento si cominciarono a fabbricare delle arpe con possibilità cromatiche in consonanza con le caratteristiche stilistiche del repertorio che si doveva eseguire. Questa fattura utilizzò due о tre file di corde messe in piani paralleli о incrociate. Mentre una о due di esse fornivano la scala diatonica, la restante offriva i suoi cromatici. Ciò nonostante la complessa fattura ed esecuzione delle arpe doppie e triple determinò la ricerca, dalla seconda metà del secolo XVII, di un metodo più semplice ed efficace. Il nuovo metodo, forse utilizzato per la prima volta nel sud-est della Germania, si basava sulla peculiarità di alzare di un semitono il suono delle corde per mezzo dell’accorciamento della loro lunghezza di vibrazione. A tale scopo si inserirono nella mensola degli uncini metallici, prima manuali e dopo collegati a sette pedali nella base del corpo. Ciascuno di essi, quando veniva schiacciato, faceva girare tutti gli uncini corrispondenti alle corde, accordate in uno dei suoni della scala diatonica. Ulteriori perfezionamenti del sistema furono realizzati a Parigi: dal 1774, anno in cui giunse l’Arciduchessa Maria Antonietta, la città vide creceré la sua importanza come centro manifatturiero di questo strumento. L’Arciduchessa, suonatrice di arpa, favori il grandissimo uso che se ne fece nella corte francese, per cui i fabbricanti dovettero rispondere con dei miglioramenti tecnici — ornamentali — per soddisfare le esigenze della loro crescente e aristocratica clientela.
In questo panorama predomina la personalità di Sebastien Erard (1752- 1831), al cui genio dobbiamo i meccanismi basilari dell’arpa e del pianoforte moderno. Nello specifico caso dell’arpa produsse, nel 1786, un primo modello che risolveva fondamentalmente i difetti sonori dei crochets e dei béquilles. Erard abbandonò questi sistemi di accorciamento per uno proprio, quello delle fourchettes, compreso tra due placche metalliche fisse sulla mensola. Per diverse ragioni la nuova meccanica fu brevettata dalla firma Erard Frères (Sebastien e Jean-Baptiste) appena nel 1794 e non a Parigi, bensì a Londra, dove avevano aperto una succursale. Gli strumenti di quell’epoca sostituirono il fondo poligonale Della cassa di risonanza con un altro convesso con fori di risonanze ovali. Inoltre l’irrobustirsi della loro struttura permise un incremento dei numeri degli ordini. Per quanto concerne la decorazione, venivano laccati in color nero e dorato con la colonna scanalata che finiva con un capitello dorico con teste di montone о figure femminili. Inscrizione: â„– 109. Erard Frères, par Brevetd’lnv°-APahs 1803. Lung. 82 x larg. 50 x h. 172 cm. Donazione, Collezione Dott. Emilio Azzarini, 1964. IM244.