Berimbau

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Arco musicale con risuonatore-sonaglio vascolare (311.121.222-4 + 112.13). Di origine africana, le sue caratteristiche morfologiche e tecniche di esecuzione sono simili a quelle degli archi musicali angolesi dei Bantues. Fu introdotto e diffuso in Brasile, specialmente in Bahia, dagli schiavi negri. Di ciò danno testimonianza fonti illustrate di cronisti che risalgono alla prima decade del XIX secolo. Il berimbau consiste in una sbarra rustica di legno con una corda di filo metallico fissata alle estremità. Il risuonatore è realizzato con i tre quarti di parti di una zucca. Questa si trova unita all’arco da un legamento che funziona inoltre come cappio di accordatura, dividendo la corda approssimativamente nella sua sesta parte. Il segmento maggiore si percuote con un bastoncino, sostenuto dalla mano destra, assieme a un caxixi, piccolo sonaglio di cesta. Una moneta o un pezzo di metallo o pietra, mantenuti tra il pollice e l’indice della sinistra si appoggiano sopra detto segmento per variare l’acutezza del suono. L’esecutore ottiene modificazioni di timbro, cambiando la distanza esistente tra il risuonatore ed il proprio addome. Attualmente è uno strumento che non può mancare nella capoeira, giuoco di destrezza nel quale si utilizzano i movimenti di una lotta tra uomini. Da quasi vent’anni è usato occasionalmente in complessi brasiliani di musica popolare e jazz. Lung. 125 x larg. 13,3 x h. del berimbau 18 cm. Lung. dal bastoncino 27,2 cm. Lung. 4 x larg. 4,5 x h. del caxixi 14,5 cm. Donazione, Cristina Fabre, 1980. Acquistato in Bahia (Brasil), 1980. IM 635.