Kultrún

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Timpano-sonaglio (211.11-91 +112.13). Tradizionalmente il corpo è costituito da un pezzo di legno scavato a forma di piatto semisferico. Si può anche sostituire il legno con una zucca o una cassa metallica. Nel suo interno si inseriscono, con peso simbolico, pezzettini di vetro o sassolini ed altri piccoli oggetti (piume, erbe medicinali, monete d’argento, ecc.), sempre in numero di quattro o di multipli di quattro. La membrana di pelle, che chiude la cassa, presenta al bordo un cerchio dello stesso cuoio. Questo cerchio si unisce ad un altro che circonda la base con una stringa di cuoio e crine intrecciata a zig-zag, adattata trasversalmente con un cordone del medesimo materiale. La decorazione della membrana è fatta con disegni geometrici dipinti di rosso. Questi disegni rappresentano la cosmogonia dei mapuche, tribù alla quale è circoscritto l’uso dello strumento. Il Kultrun viene adoperato nelle cerimonie collettive, rituali, canti medicinali, scongiuri, ecc. Il kultrun si costruisce in due misure. Il più piccolo, con manico nella base, è di uso femminile, generalmente una shaman o machi. In questo caso la mano sinistra sostiene il manico e la destra batte il tamburo con una bacchetta, scuotendolo nello stesso tempo o indipendentemente. Il più grande è usato dagli uomini adulti, i quali poggiandolo sul pavimento, lo battono con due mazzuoli. H. 20 x 0 40 cm. Donazione, Collezione Dr. Emilio Azzarini, 1964. IM 327.