Oboe

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Oboe a canna conica (422.112-71). Nel trascorrere del XIX secolo costruttori francesi applicarono successive innovazioni al disegno della canna e del meccanismo delle chiavi dell’oboe. Fra questi possiamo nominare Henri Brod, la famiglia Triébert e Frangois Lorée. Le cosiddette innovazioni riuscirono verso il 1880 a creare un modello che, con sottili cambiamenti, si usa negli strumenti attuali. Invece i paesi germanici continuarono l’evoluzione dell’oboe sul proprio cammino, sulla base del sistema di Joseph Sellner (Wien, ca. 1825).

Deve anche mettersi in rilievo un fenomeno abbastanza frequente nella storia degli strumenti: un numero considerevole di esecutori rifiutarono di adoperare le nuove proposte e continuarono a usare modelli tradizionali. Gli esemplari firmati e realizzati Frat. e Cugino Rampone sono inclusi in questa categoria.

La loro data è il 1900 circa. Nonostante ciò le loro caratteristiche principali, con l’influsso tanto francese quanto austriaco, appartengono a un periodo anteriore. L’oboe possiede una canna di un diametro di mezzo leggermente maggiore a quello comune nell’epoca. Il padiglione presenta un profilo la cui conicità si spacca gradualmente e finisce in un ampio orlo con ciglia interne. Le dieci chiavi, di forma elegante e delicata, fa ricordare per la loro disposizione e numero meccanismi della decade del 1820.

Nell’insieme questo oboe suscita ammirazione per la sua armonia di linee, ottenuta dalla nobiltà del materiale usato: ebano di Cuba (Brya ebenus), (corpo), corno (unioni) e argento (chiavi e ghiere). Inscrizione: [diapason incorniciato da ghirlande di allori] FRAT. E CUGINO/RAMPONE/MILANO. Lung. 55,5 x 0 del tubo 1,8 cm.